Atri. Ospitalità, storia e un sito web che sa di Gin Tonic
Il mio ultimo fine settimana di (semi)ferie l’ho passato ad Atri. La conoscete? È quella bella cittadina di poco più di dieci mila abitanti che si affaccia dall’alto sull’Adriatico al confine tra le province di Teramo e Pescara. Da lì, scendendo un po’, dopo pochi minuti si apre alla vista lo splendido scorcio della Torre del Cerrano, che si erge su una delle tante riserve naturali abruzzesi, e si arriva sulle spiagge di Pineto, dove l’acqua del mare mantiene ancora una certa limpidezza da fare certamente invidia alla vicina Pescara.
Io ad Atri, in vita mia, c’ero stato solo una volta. Ero ancora una giovane e promettente stella del calcio dilettantistico locale e mi ritrovai a disputare una finale con la mia squadra di Under 18. La partita andò male per noi. Sconfitti sul campo e sconfitti anche con i referti medici, visto che uno dei tifosi locali, a fine partita, decise bene che il suo pugno doveva atterrare proprio sul mio naso. Poi per una serie di strani casi della vita, dopo 18 anni, ad Atri oggi ci sono tornato da turista, ma soprattutto da amico di alcuni autoctoni. Senza mettermi troppo a indagare se tra questi qualcuno conoscesse quello che rovinò per sempre le mie vie respiratorie, sono così passato all’azione per godermi le bellezze storiche e le bontà eno-culinarie del luogo.
Perché sì, Atri è proprio uno di quei paesi abruzzesi in cui chi ti ospita ti fa sentire più che a casa tua, e anche uno di quei posti in cui pagare da bere in un bar quando sei in loro compagnia diventa pressoché impossibile. Tazze e arrosticini alla mano dunque, ho potuto chiacchierare finalmente un po’ più nel dettaglio con Vittorio D’Alberto, perché una delle note appuntate sul mio taccuino prima di partire, diceva che ne dovevo assolutamente sapere di più del suo GinItaly.it che, in breve, è la prima risorsa web completamente dedicata al Gin in Italia.
Ne parlo perché è in un certo modo un orgoglio sapere che anche dalle terre d’Abruzzo stiano nascendo iniziative capaci di attirare l’attenzione nel maremagnun del web con un’intuizione, trasformando la propria passione in un punto di riferimento degli appassionati di una nicchia ben delineata. Vittorio infatti è da sempre amante del forte distillato e si è accorto presto che in Italia mancava una risorsa web capace di raggrupparne i fan per discutere delle novità del settore e di tutto quello che ci ruota intorno. Da lì dunque la decisione di acquistare il dominio e di cominciare a tessere la tela, e i bit, di quello che in due anni è diventato ormai un apprezzato e riconosciuto spazio di discussione oltre che un sito dove trovano spazio le recensioni di alcuni gin ancora semi sconosciuti in Italia.
L’intenzione di raccontare la storia di GinItaly non nasce così tanto per fargli pubblicità (che pure si meriterebbe), ma per premiare il lavoro di chi unendo la propria passione al lavoro sul web, è stato in grado di creare un prodotto con ottime qualità. Troppo spesso infatti – lo fanno anche i siti delle testate locali con notizie che meriterebbero per assurdo di essere pubblicate solo su Lercio – si guarda a un sito internet come un contenitore dove mettere di tutto pur di attirare click e basta, e non ci si impegna ad acquistare credibilità attraverso i contenuti. Allora oggi, io che sono della scuola del Content is the King, voglio dire “bravo” a Vittorio che proprio con i contenuti, sia sul sito che sui rispettivi canali social, sta facendo un lavoro più che ottimale, riuscendo ad atterrare anche nel mondo reale con serate di degustazione a tema Gin consigliatissime anche agli astemi.
E il tutto, lo devo dire, anche se io il Gin, prima di incontrare Vittorio e di sorseggiare i suoi perfetti Gin Tonici e Super Negroni preparati con cura piacevolmente maniacale, non lo bevevo da quando mi avevano rotto il naso!
Cin!
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Gianluca Salustri
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