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Borghi d’Abruzzo su Facebook. 5 domande a Raffaele Di Loreto

20000 iscritti appena superati. Una quantità innumerevole di immagini di borghi abruzzesi in archivio e una serie sempre più articolata di gite fuori porta che consentono ai partecipanti di conoscere da vicino tanti di quei bei paesi presenti nelle nostre terre, estromessi per un motivo o per un altro dai circuiti turistici convenzionali. Parliamo del gruppo Facebook Borghi d’Abruzzo, nato nel 2014, che rappresenta ad oggi una delle community più numerose e attive d’Abruzzo sul social network.

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Il gruppo di Borghi d’Abruzzo in escursione

Un gruppo amatoriale, molto, ma spinto da un tocco magico e da una passione riscontrabili al primo assaggio. Così, se Paesaggi d’Abruzzo, la pagina Facebook più famosa della nostra regione, continua a macinare numeri che fanno impallidire i social media manager delle pagine ufficiali della regione, il gruppo Borghi d’Abruzzo sembra quasi disinteressarsi delle tecniche che stanno alla base della gestione manageriale dei social e va avanti in tutt’altra direzione. Per confermare questo mio pensiero, in questa nuova puntata social del blog, ho pensato così di contattare Raffaele Di Loreto, che di questo gruppo è stato ideatore ed è tutt’ora amministratore. Ho voluto far spiegare a lui, diretto interessato e megafono di tutti gli altri partecipanti alla community, cosa si nasconde dietro al successo di un gruppo che sta diventando punto di riferimento per un sacco di appassionati dei piccoli paesi d’Abruzzo.

Ciao Raffaele, vuoi presentarti ai nostri lettori? E ci dici come e quando nasce Borghi d’Abruzzo?

Ciao Gianluca. Ho creato il gruppo Borghi d’Abruzzo nel 2014. In passato avevo già iniziato altre avventure del genere su altri temi. In particolare avevo creato un gruppo subito dopo il terremoto dell’Aquila che aveva raggiunto 5000 iscritti. Poi, dopo il successo di Borghi d’Abruzzo li ho dovuti lasciare ad altri amministratori. Sono uno di quegli abruzzesi che ha vissuto sempre fuori regione per lavoro. Lavoravo alla Poste a Milano, ma non ho mai perso la passione per i piccoli borghi, in Lombardia come a casa mia. Andare in giro per paesi mi serviva a smaltire le tossine accumulate nella grande città. Così quando sono tornato a Pescara dopo la pensione ho pensato di unire l’utile al dilettevole grazie alla mia passione per la fotografia. Facebook invece me lo ha fatto conoscere bene mia figlia. Mi diceva «ora che stai in pensione divertiti pure così».

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Lago di Bomba – (dal gruppo FB Borghi d’Abruzzo)

Borghi d’Abruzzo nasce con l’idea di voler promuovere una parte sconosciuta di Abruzzo. Lontana dalle città capoluogo. Una vera e propria scelta di campo e di ritorno alle origini. Ti sei mai chiesto, e hai capito, qual è stato il segreto per riuscire a coinvolgere un così alto numero di appassionati parlando di un argomento relativamente di nicchia?

È una domanda che mi hanno posto in tanti. Io stesso sono rimasto stupito nelle prime fasi. Perché se nelle prime settimane la cosa non sembrava riscuotere tanto successo, dopo pochi mesi eravamo già in 5000. Credo che tanti si siano appassionati perché hanno cominciato a capire una cosa di cui non si erano mai accorti, e cioè di quanta ricchezza ci sia intorno a noi anche nei piccoli paesi. Ho pensato che era inutile parlare di Pescara, L’Aquila, Chieti e Teramo perché lo fanno già in molti, e che era invece quella parte di Abruzzo nascosto quella da far conoscere. Lo sapevi tu ad esempio che a Salle esiste un museo delle corde armoniche fatte con il budello animale? Queste corde sono conosciute e apprezzate dai musicisti di tutto il mondo e tanti di noi non lo conoscevano. In generale comunque penso che i numeri di Borghi d’Abruzzo sono così grandi perché tutti si sentono tirati in causa e diventano partecipi in prima persona, anche se provengono da paesi piccoli piccoli che quasi nessuno conosce.

Ecco. Sul web è un tutto un proliferare di esperti di web marketing che ogni giorno distillano consigli per avere successo su internet e sui social network. Mi sembra invece che alla base di Borghi d’Abruzzo non conti tanto la professionalità nell’utilizzo del mezzo o la qualità delle immagini che spesso sono amatoriali, ma un aspetto che va oltre, quello della passione e della voglia di promuovere, a prescindere, il proprio territorio.

Sì, come ti dicevo tutti si sentono partecipi e questo è importantissimo secondo me. Siamo pieni di ricchezze che molti non conoscono, e in questo modo c’è gente che continua a scoprirle anche se a volte è vero che le immagini sono amatoriali. L’obiettivo però in questo caso non è solo fare foto belle, ma far conoscere e creare legami. Per questo abbiamo deciso presto di uscire dal virtuale e tornare nel reale con gite e pranzi sociali. Un modo in più per creare una comunità intorno alla pagina. La gente si sente unita e si scambia pareri. E il tutto rappresenta poi una grande forma di promozione per i paesi che visitiamo tutti insieme.

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Rocca San Giovanni – (dal gruppo FB Borghi d’Abruzzo)

So che gestire una tale mole di iscritti non deve essere facile. Qual è il segreto per non impazzire dietro alle notifiche? E qual è stata la tua più grande soddisfazione raggiunta con Borghi d’Abruzzo?

Ti dico una cosa in confidenza. Da quando esiste Borghi d’Abruzzo mia moglie si è quasi rassegnata, mi dice che ormai è più importante il gruppo che lei, che si sente tradita! Ovviamente si scherza, ma è vero che di impegno ce ne vuole tanto. Innanzitutto abbiamo dovuto inserire delle norme d’uso molto severe perché in troppi hanno provato a mettere in qualche modo il cappello sul gruppo. Dal politico di turno che voleva farsi pubblicità ai promotori finanziari. Calcola che abbiamo bannato circa 2000 account in questi anni. Per fortuna insieme a me, nel gestire il gruppo lavorano altri amministratori che mi danno una mano. È gente appassionata come me e abbiamo scelto un referente per provincia in modo da stare più sereni. Di soddisfazioni ce ne stiamo togliendo tante, soprattutto quando riusciamo ogni volta a scoprire luoghi e strutture sconosciute. Te ne racconto una per tutte: a Pennadomo non c’è nemmeno un ristorante, bene, dopo che siamo andati in gita lì – eravamo 128 persone – il paese si è organizzato comunque. Hanno chiuso la strada e ogni famiglia ha collaborato per accoglierci con una grande tavolata in strada! Altro avvenimento che ricorderò sempre è invece il riconoscimento per la comunicazione e la promozione del territorio che ci ha assegnato a Rocca di Botte il Premio Hombres.

Per concludere. Quali sono i prossimi obiettivi che vi state immaginando per il futuro? Insomma, dove volete arrivare?

Vogliamo arrivare dove ci porta l’Abruzzo. Questa è l’unica risposta. Negli ultimi tempi abbiamo allargato l’iniziativa creando anche i filoni “Arte e cultura” e “Cucina”, più una pagina “Diario degli eventi” per tener traccia di tutte le nostre iniziative. L’offerta della regione è variegata ed è giusto dedicargli attenzione nei vari aspetti. Una cosa che ho imparato in questi anni è che siamo troppo indietro nel farci conoscere al di fuori della regione, dove a volte ci individuano solo per pecore e terremoto. Ecco, noi nel nostro piccolo stiamo cercando di allargare la conoscenza dell’Abruzzo sempre di più. Ci definiamo artigianali e camaleontici perché capaci di adattarci man mano che cresciamo, ma non puoi immaginare che soddisfazione sia avere follower di tutte le lingue e appassionati di fuori regione che partono ogni week end per venire alle nostre escursioni, il tutto sempre seguendo un semplice slogan: Godiamoci quello che stiamo vedendo! Godiamoci l’Abruzzo!

 

Ho parlato più di un’ora al telefono con Raffaele e riportare tutto, per motivi di spazio, è ovviamente impossibile. Le risposte a queste cinque domande bastano però a racchiudere completamente il senso. Di chi è orgoglioso di essere riuscito dal nulla, e senza particolari conoscenze tecniche, a creare qualcosa che gli dà soddisfazione semplicemente perché è un modo divertente per occupare il tempo libero facendo comunque promozione al territorio. Con buona pace dei guru del web marketing, che ne sono certo, sarebbero disposti a pagare oro per ottenere simili risultati!

 

 

 

Gianluca Salustri

Gianluca Salustri

Abruzzese forte e gentile. Redattore e curatore di contenuti con penna e tastiera. Dal 2006 nel mondo dell'editoria e della comunicazione. Il profilo completo lo trovi in bio.
Gianluca Salustri
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