Vuoi fare promozione sul web? Usa contenuti originali
È successo di nuovo. Qualche giorno fa, per l’ennesima volta, le timeline di tutti i social network che seguo sono state inondate dalla stessa fotografia, peraltro bellissima, rilanciata in modo più che virale dai tanti contatti abruzzesi che ho. Parliamo di una foto scattata a Villetta Barrea, al centro del Parco Nazionale d’Abruzzo, che immortala un magnifico esemplare di cervo a spasso nella piazza del paese e, sullo sfondo, a godersi il tepore di un tiepido raggio di sole, un gruppetto di anziani.
Ora, finiti il momento di poesia e i sorrisi che ci ha regalato un po’ a tutti, mi son fermato a riflettere su come il bisogno di like e consensi sui social stia prendendo il sopravvento sulla professionalità di chi dovrebbe mostrare quanto meno un po’ più di attenzione al “lavoro” che fa. Perché nel giro di qualche ora ho potuto notare come quella foto abbia pian piano perso la sua paternità. Non è certo la prima volta che succede e non voglio qui scomodare il tema del copyright, argomento fin troppo spinoso quando si parla di social, ma almeno un accenno al buon senso lo vorrei fare. Perché sì, va bene promuovere l’Abruzzo e far crescere le rispettive pagine o aziende di promozione del turismo, più o meno valide che siano, ma non ci vorrebbe certamente troppo a citare almeno la fonte da cui si è presa la notizia (la foto in questo caso).
Invece, dopo le prime pubblicazioni che mettevano bene in evidenza l’autrice dello scatto, nulla più. Anzi, ho visto tanti, troppi, altri account che invece di condividere e basta (esistono ancora i tasti “Condividi”, “Retweet”, “Repost” sapete?) hanno preso la foto e l’hanno ricaricata a proprio titolo, come se chi l’avesse scattata non avesse più un nome, come se si fosse autorizzati a utilizzare quel documento solo perché abruzzesi.
Primo comandamento del web: non copiare.
Più o meno nelle stesse ore, intanto, un articolo pubblicato su questo blog veniva copiato di sana pianta e “riscritto” su un altro sito (E non è la prima volta che capita in effetti, chi mi segue da tempo lo sa). In questo caso la fonte della notizia (io per intenderci) veniva messa bene in evidenza alla fine del “loro” articolo, ma qui è stato il caso di spiegare a chi mi aveva copiato che la pratica di pubblicare contenuti duplicati su altri siti è penalizzata dai motori interni di Google, che automaticamente retrocede dai risultati di ricerca gli autori del gesto.
È ormai chiaro che con la diffusione sempre più estesa dei social queste pratiche stanno diventando malcostume all’italiana (e forse proprio per questo nessuno gli dà il giusto peso?), ma non è così che ci si dovrebbe rapportare con i propri follower e con gli altri utenti. Non dovrebbe farlo soprattutto chi cerca di proporre nuove modalità di promozione. “Copiare” gli altri, da questo punto di vista, non può far altro che screditare il proprio lavoro, perché è il caso di ricordare che anche il web, soprattutto quando si parla di una specifica nicchia, è piccolo e la gente mormora.
Crea il tuo stile per la promozione sul web.
Più giusto e sensato sarebbe, ogni volta, citare le fonti, o magari saltare il giro e ripresentarsi solo quando si hanno contenuti realmente originali da proporre. Rinunciando magari a qualche like e puntando invece sul proprio stile, sulla strategia editoriale e l’identificazione di un messaggio univoco. Sono queste le caratteristiche su cui un blogger, un social media manager o un’azienda di promozione turistica devono puntare, dimenticandosi di voler riproporre per forza, e senza rispettare la netiquette, il contenuto che sta tirando in quel momento.
Se poi di contenuti originali, soprattutto fotografici, non se ne hanno a disposizione, è il caso forse di ricordare di come il web sia pieno di siti che offrono pacchetti di immagini free che possono essere utilizzate liberamente (alcune addirittura senza citare l’autore!). Ne cito qui un paio, sperando di fare cosa gradita: photopin.com e pixabay.com, utilissime risorse per non incappare in uno degli errori più comuni del web: quello di appropriarsi di contenuti non propri.
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Gianluca Salustri
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