Infinito restare in libreria

Appennino casa – Un estratto da Infinito restare

[All’inizio di giugno 2022 è uscito per Radici Edizioni Infinito restare, secondo libro di Savino Monterisi che segue il suo primo Cronache della restanza. Anche in questo lavoro il giornalista sulmonese, partendo dalle proprie esperienze personali, cerca di presentare ai lettori una parte di territorio appenninico e le sue genti. Un lavoro che – impreziosito dalla prefazione della storica Antonella Tarpino – si pone a metà strada tra il saggio antropologico e il reportage giornalistico. E che attraverso espedienti narrativi e pezzi da inchiesta racconta un territorio in perenne movimento e un viaggio tra lo “sconosciuto a portata di mano”. Qui di seguito un estratto dal volume].

 

Gioco di magia: chiudo gli occhi e li riapro su vista nuova. Si parte e si torna insieme. Abbracciare Filippo. A nord la neve ghiaccio brilla col sole del mattino. I cerri e le roverelle perdono foglie ormai secche. La strada non brucia agli occhi, non morde ai talloni. È solo un lungo infilare di passi, qualcuno racconta. Laghetto vista Laga. Rifugi abbandonati, vandalizzati dai cavalli e perciò cavallizzati. Stagione fredda, caldo primaverile. Cortocircuito. Sorridere nei selfie, sorridere nelle foto di gruppo, ridere alle battute di Antonio che sdraiano come ganci di Tyson. Pranzare insieme: salame e frittata. Genziana e panettone. Mandarini e caffè. Forse acidità.

Procedere lento, ma in gruppo. Non più solo, almeno qualche giorno. Si parte e si torna insieme, sempre che Nino Appennino non si perda. Procedere lento su grosse pagnotte, nelle vallette di quota che si formano. Armando dice: «Siamo sul monte Ciambella». Accumuli è terremoto nella testa. Pantani di Accumuli è speculazione, distruzione di ambiente naturale, tutto ciò che non dovrebbe essere la montagna. Comunità resistono ai barbari col denaro e la cravatta. Pantani di Accumuli è bellezza glaciale e improvvisa alla vista. Laghetti vista Sibillini in scioglimento. Acqua viva, ghiaccio vivo, vivi noi. Ancora.

Ai Pantani di Accumuli Regione Lazio e Comune vogliono costruire una struttura ricettiva. Un “rifugio” lo chiamano, ma in realtà diventerà un albergo a tre piani in un sito di interesse comunitario e in una zona speciale di conservazione, dall’altissimo valore paesaggistico e naturalistico. Qui vige un delicatissimo equilibrio fra pascolo e habitat. Se ciò non bastasse, hanno intenzione anche di cementificare la strada che raggiunge i Pantani, da secoli un tratturo pastorale. Attorno, rifugi esistenti cadono a pezzi. Da due anni un coordinamento di associazioni, comitati, collettivi e cittadini si batte contro questa sciagurata intenzione che incarna l’idea di montagna che non vogliamo e che non serve agli Appennini. Per questo siamo al fianco di chi resta, di chi resiste.

Appennino casa. Appennino soprattutto vita. Appennino resiste, è accoglienza diffusa e stare bene. Arianna erbe magiche e stare insieme. È cantare davanti al camino le canzoni dei padri – col nocino dei padri – perché il tempo non è passato. Appennino montagna viva, comunità viva fra macerie – serve cercarla. Vite diffuse capaci di coagulare in quota. Assemblea in cammino. Appennino si parte e si torna insieme. Si lotta. Ci si dissolve nelle vite di tutti i giorni e poi ogni tanto ci si ritrova.

Si torna.

 

 

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