Uomini e fuochi. Il documentario sulle Glorie di San Martino a Scanno
Quanto fuoco c’è in Abruzzo? Quanti riti secolari si ripetono uguali a se stessi ancora oggi? Quanta dedizione c’è tra le nuove generazioni per far sì che le fiamme della tradizione continuino a espandersi sempre più in alto? Penso siano proprio queste le domande che, a tempo debito, hanno rivolto a se stessi gli autori di “Uomini e fuochi”, il documentario sulle Glorie di San Martino – e i Glorianti – di Scanno che verrà presentato il 9 novembre alle ore 21:30 presso l’Auditorium delle Anime Sante.
Uomini e fuochi, un minidoc nelle tradizioni di Scanno
Loro sono Antonio Secondo (al soggetto) e Andrea Frenguelli (alla regia), due investigatori di storie che fanno dell’intreccio tra la narrazione del presente e del passato la loro principale peculiarità. Il primo è animatore del blog Gotico Abruzzese, che dalla Valle Peligna tiene vivo sul web l’Abruzzo antico e i suoi riti; il secondo invece, di origini scannesi ma fuori sede a Perugia, alterna il suo lavoro di film maker alla partecipazione nelle attività del cinema PostModernissimo di Perugia, primo esempio di cinema comunitario in Italia
I due, sotto la supervisione del collettivo Blumagma, hanno lavorato durante la scorsa edizione delle Glorie di Scanno per immortalare un evento che si ripete ogni anno alla vigilia dell’11 Novembre, giorno di San Martino. È un rito collettivo che coinvolge i rappresentanti di tre diversi rioni del paese, Cardella, la Plaia e Decontra, ognuno con la propria Pira alta fino a venti metri da costruire sulle colline che circondano l’abitato di Scanno, e da accendere al sopraggiungere della notte per illuminarla all’occhio dei tanti visitatori che accorrono numerosi per godersi lo spettacolo.
Le Glorie di Scanno tra natura e antropologia
Uomini e fuochi ripercorre le fasi cruciali del rito, dall’inizio alla fine, da quando con fatica i più esperti si arrampicano a completare l’opera a quando il più giovane del gruppo è chiamato nell’arduo compito di accendere la torre di legna da ardere. L’intento dichiarato degli autori è quello di farlo concentrandosi “sulla tensione e il desiderio dell’umanità a fondersi con l’infinito attraverso la pratica del rito, unendo una narrazione fortemente rispettosa dell’ambiente naturale e antropologico a un’atmosfera sintetica che solo apparentemente inganna lo spettatore”.
Uomini e fuochi, nelle intenzioni di Antonio e Andrea, è però anche un punto di partenza di una narrazione a più puntate che prevede di seguire il filo comune del fuoco. L’idea è quella di produrre una serie di opere dedicate proprio ai riti del fuoco in una regione come l’Abruzzo in cui questo elemento si lega da secoli a riti pastorali e religiosi (basti pensare all’ampia diffusione di fuochi accesi in onore di Sant’Antonio Abate a gennaio, alla notte dei Faugni di Atri o ai Focaracci di Avezzano dedicati alla Madonna di Pietraquaria).
Un’opera ambiziosa ma che da queste pagine non si può far altro che ritenere meritevole di supporto e diffusione, soprattutto per continuare a raccontare, con occhi illuminati dalla brace della conoscenza, i ricordi di chi questi riti li ha coltivati prima di noi…
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Gianluca Salustri
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