Neo Edizioni e quel sogno chiamato Premio Strega
Se esistesse un premio “orgoglio d’Abruzzo” da assegnare mensilmente, ad aprile il voto di Qualche Riga andrebbe senza ombra di dubbio alla Neo Edizioni. È la piccola casa editrice con sede a Castel di Sangro che è riuscita nell’impresa di far arrivare un suo libro tra i dodici finalisti del Premio Strega, il premio letterario più ambito, e più chiacchierato, del vecchio stivale.
Parliamo di XXI secolo di Paolo Zardi, presentato al premio da Giancarlo De Cataldo e Valeria Parrella, e che se la dovrà vedere ora con alcuni mostri sacri della letteratura e con altri outsider della scena editoriale italiana – come ad esempio Zerocalcare, che dopo la prima esperienza di Gipi dell’anno scorso sarà chiamato a tenere alta la bandiera del fumetto. La sfida ora è quella di riuscire ad arrivare all’ambita cinquina che si contenderà il premio finale nella serata conclusiva e nel consueto scenario del Ninfeo di Villa Giulia giovedì 2 luglio, ma già da ora in quel di Castel di Sangro si brinda ad un enorme successo. Un successo sudato e meritato, per una delle più piccole realtà del panorama editoriale italiano, capace in pochi anni di imporsi per la propria qualità e il proprio stile.
26 titoli in catalogo e poche novità all’anno, per ribadire che in questo settore non c’è più bisogno di abbattere milioni di alberi da stampare, ma di studio e dedizione nella ricerca del libro buono, che si incastri a perfezione nella linea editoriale e che regali ancora qualche sogno ai lettori. A dimostrarlo, il fatto che lo stesso Paolo Zardi fu inizialmente “scartato” dai due Nei, al secolo Angelo Biasella e Francesco Coscioni, poco convinti che il suo primo racconto arrivato nella sede della neonata casa editrice si sarebbe potuto sposare con le loro idee. Un rapporto che si è però poi capovolto nel 2010 con la pubblicazione della raccolta Antropometria, e nel 2013 con quella di Il giorno che diventammo umani, oggi alla quarta ristampa.
Poi il gran salto, con XXI secolo, fino al Premio Strega. A celebrare, per una volta, la meritocrazia dei piccoli editori contro lo strapotere da vetrina dei grandi; la ricerca della qualità contro il titolo ad effetto o il nome sicuro da portare da Fabio Fazio; la dedizione del lavoro culturale vecchio stampo contro la macchina da soldi (ormai inceppata) della grande editoria nostrana.
Auguri ai Nei dunque. E in bocca al lupo, che se ho capito bene, a loro il liquore Strega gli garba pure un sacco…
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[Photo credit: Pagina Facebook Neo Edizioni]
Gianluca Salustri
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