Chiese-abruzzo

Guida alle chiese d’Abruzzo. 60 tesori (più o meno) nascosti della regione

Negli ultimi mesi, tra venuta al mondo della mia erede e giretti vari su e giù per la regione in occasione delle presentazioni di Pane e polvere, sulla scrivania si sono accumulati un bel po’ di libri a tema Abruzzo inviati da voi lettori. Ora, tra un cambio di pannolino e l’altro, e messa in pausa la scorpacciata di facce nuove conosciute al di qua e al di là della Majella grazie ai miei minatori, è arrivato finalmente il momento di cominciare a darne notizia, iniziando dall’ultimo arrivato, che poi ci sarà modo di recuperare anche con gli altri, promesso!

Guida-alla-chiese-d'Abruzzo

Il libro in questione è Guida alle Chiese d’Abruzzo curata da Marialuce Latini per i tipi di Carsa Edizioni, solida realtà editoriale abruzzese specializzata proprio in guide, e che in questi giorni arriva in libreria con un “monumentale” libro fotografico sulla Costa dei Trabocchi curato insieme alla community di Paesaggi d’Abruzzo.

Oltre alla particolare simpatia e stima reciproca che mi lega all’autrice, Guida alle Chiese d’Abruzzo è un libro importante per altri svariati motivi. A partire dal fatto che benché un po’ tutti ultimamente ci riempiamo la bocca con le parole “turismo attivo ed esperienziale”, non va certo dimenticato quel grande indotto rappresentato – e che in alcuni casi potrebbe rappresentare – dal turismo religioso. Tanto più per una regione come l’Abruzzo, che in ambito di edificazioni ecclesiastiche non ha nulla da invidiare ad altre ben più “blasonate realtà”.

Le chiese, cattedrali, abbazie, monasteri e complessi conventuali d’Abruzzo raccontati e analizzati nella guida sono sessanta. La provincia più rappresentata è quella dell’Aquila, ma il “viaggio” tra le bellezze architettoniche è ben distribuito in tutto il territorio, con la partenza fissata nella chiesa di Santa Maria a Mare di Giulianova e l’arrivo, ancora sul versante costiero, presso la Cattedrale di San Giuseppe a Vasto. In mezzo c’è di tutto: dalle chiese tratturali sulla Piana di Navelli – posizionate a pochi chilometri l’una dall’altra per offrire rifugio ai pastori impegnati nella Transumanza – all’imponente Basilica di San Berardino all’Aquila; dall’Abbazia di San Giovanni in Venere che domina il mare fino ai ruderi del Monastero di Santa Maria del Monte che svettano invece sui 1600 metri ai margini dei pascoli di Campo Imperatore.

E poi tante altre piccole gemme disseminate un po’ ovunque. Come non citare ad esempio la piccola Chiesa di San Donato di Castelli, città della ceramica, impreziosita da un singolare soffitto maiolicato che valse alla chiesa la definizione di “Cappella Sistina della maiolica italiana”?

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Photo credit: Patafisik – Opera propria, Pubblico dominio

Un patrimonio, ovviamente, di inestimabile valore, costruito – e restaurato più volte – in epoche storiche differenti tanto da far coesistere in più di un caso diversi stili architettonici. Il motivo è presto detto in una terra in cui i terremoti si accompagnano nei secoli dei secoli (amen). E in ambito di edificazioni e riedificazioni delle chiese non si può tener conto allora solo del terremoto del 2009, che di danni al patrimonio culturale dell’Aquila e del circondario ne ha fatti un bel po’, ma anche di tutti quelli che sono tracciati nella storia, che non sono stati però capaci di distruggere completamente le testimonianze di un’architettura religiosa capace, forse più che in altre regioni, di modellare anche la struttura culturale delle popolazioni, così come fatto notare anche da Ignazio Silone in un suo scritto introduttivo alla guida del Touring Club nel 1948:

[…] Non erano pertanto nelle dimore dei vassalli, ma nei conventi, i centri effettivi della storia abruzzese; erano in San Clemente a Casauria, San Bartolomeo di Carpineto, Santa Maria di Picciano, San Giovanni in Venere, San Liberatore a Majella. Da quest’ultimo, fin dagli anni tra il 1007 e il 1019, uscirono alcune maestranze di benedettini che diffusero nella contrada un tipo di architettura in cui si ritrovavano fusi con semplicità e originalità elementi latini e lombardi; i monaci valvensi nel XII secolo propagarono l’architettura romanica; i cistercensi, venuti di Francia, introdussero più tardi le forme gotiche di Borgogna; finché nel XIII secolo fiorirono numerose scuole locali, in gara artistica tra di loro, per opera delle fraterie di Atri, Teramo, Chieti, L’Aquila, Sulmona, Lanciano e della Marsica, che pur nella ricchezza e diversità o eclettismo di stile e nella mancanza di eccezionali individualità, ci rivelano ancora oggi un gusto comune assai elevato, un evidente amore per la sobrietà, la chiarezza, la forza.

Caratteristiche, quest’ultime, apprezzate anche da un altro uomo di cultura. Quel Giorgio Manganelli che nel suo Viaggio in Abruzzo così raccontava l’esperienza della visita all’Oratorio di San Pellegrino e alla Chiesa di Santa Maria Assunta di Bominaco, nell’Aquilano:

L’Abruzzo è un grande produttore di silenzio. Se vi fermate accanto alle due chiese di Bominaco, non lontano da L’Aquila, sulla strada di Popoli, apprezzerete queste qualità: il rapporto strettissimo con il luogo, la solitudine, e la qualità del silenzio; un silenzio arcaico, che ospita rumori animali, e fruscii vegetali, tutti sommessi, come assorbiti nella grande immagine del luogo; sì che alla fine tutto fa quello strano spettacolo che ha il suo culmine nelle due chiese, ma che include  l’immagine delle montagne, il rilievo su cui posano gli edifici, la qualità dell’aria e infine la suasiva coerenza del silenzio.

Ecco, per approfondire di questi silenzi incastonati tra i monti, per chi è studioso di storia dell’arte, per chi crede o per chi no, per chi ha bisogno di conoscere i tesori nascosti d’Abruzzo da vicino e anche, perché no, per chi cerca una location perfetta per il proprio matrimonio, Guida alle chiese d’Abruzzo è probabilmente il miglior libro da custodire gelosamente tra gli scaffali, prendendolo ogni tanto tra le mani per gustare anche dell’ottimo apparato fotografico proveniente dall’archivio di Carsa Edizioni. Buona ricerca e buona lettura!

 

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Gianluca Salustri

Gianluca Salustri

Abruzzese forte e gentile. Redattore e curatore di contenuti con penna e tastiera. Dal 2006 nel mondo dell'editoria e della comunicazione. Il profilo completo lo trovi in bio.
Gianluca Salustri
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